di Ettore Ferrari

Joop Zoetemelk conquista in solitaria l’Amstel Gold Race e diventa, a 40 anni e 143 giorni, il più anziano corridore della storia (primato tuttora imbattuto) a vincere una classica internazionale.

La beffa dell’anno prima – Un passo indietro al 1986 quando, in maglia iridata di campione del mondo, Zoetemelk stacca tutti e si invola. Alle sue spalle, gli avversari sono incapaci di reagire, meno Steven Rooks, che si riporta con una bella progressione sul connazionale. I due si giocano la vittoria in una volata a due. Zoetemelk lancia la volata, Rooks lo affianca e lo beffa sulla linea! Questa sconfitta, seppure al cospetto di un atleta di alto livello che ha ben 14 anni meno, rimane nella testa del vecchio campione, che medita la rivincita…

Attacco e successo per distacco! – Manca poco alla fine della più importante corsa orange. Davanti, sono in cinque: Teun Van Vliet, Bruno Cornillet, Malcolm Elliott, e ancora loro due, Rooks e Zoetemelk. Il drappello procede a bassa andatura, il britannico Elliott è il più veloce del lotto, “Zoet” intuisce che è il momento giusto per piazzare la zampata decisiva. Così, guarda i rivali, si porta sulla destra della carreggiata e allunga indisturbato. Rooks non risponde, neanche Van Vliet, meno che meno Cornillet ed Elliott.

Una carriera sfila davanti come un film – In quei momenti, forse, il grande vecchio del ciclismo mondiale pensa alla sua carriera infinita, iniziata all’alba degli anni Settanta, i suoi tanti Tour (sei secondi posti, record!) lottando con i due più grandi campioni di sempre: prima Eddy Merckx e poi Bernard Hinault, che sfortuna! Eppure il suo Tour riuscì a vincerlo, e bene nel 1980 (complice anche il ritiro di Hinault). Odiato da Ocana, perché giudicato (ingiustamente) un succhia ruote, “Zoet” è stato il campione della perseveranza, della grinta e dell’abnegazione al servizio di un fisico indistruttibile (ha rischiato di chiudere la carriera nell’estate del ’74 per un brutto incidente). Grande piazzato? Tutto vero, ma è un falso storico considerare questo tenace atleta solo come un eterno secondo. Il suo curriculum recita 200 vittorie (lo sapevate?); competitivo da febbraio ad ottobre, protagonista su tutti i terreni, nei GT (anche una Vuelta in carniere) e nelle brevi corse a tappe (3 Parigi-Nizza, Tirreno-Adriatico, Settimana Catalana, Romandia, ecc.), nelle classiche delle Ardenne (Freccia Vallone ’76), 2 G.P. d’Autunno (ex Parigi-Tours), 2 titoli nazionali. Il Mondiale 1985 (a quasi 39 anni!) al cospetto di Lemond e Argentin, più giovani di una quindicina d’anni (sic), è un oscar alla carriera. Ma non è l’iride il suo ultimo grande alloro, c’è da conquistare l’Amstel.

Apoteosi finale – Sul traguardo di Meersen, la folla applaude il vecchio campione, che sorride e alza le braccia, l’Amstel Gold Race è sua! Gli ex compagni di fuga giungono alla spicciolata: secondo Rooks a 30”, poi Elliott a 32”, Van Vliet a 34” e Cornillet a 40”. A fine stagione, dopo 18 anni di professionismo, Zoetemelk abbandona appagato l’attività agonistica.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.