Alessandro Petacchi si pianta clamorosamente in piena volata e ad approfittarne è uno dei più astuti atleti dell’epoca (e non solo): Oscar Freire. Il campione iberico, rimasto coperto per tutta la gara, centra così un prezioso bis nella classicissima di primavera.

Corsa bloccata fino al Poggio – Pochi tentativi in questa 98esima edizione della Milano-Sanremo. Tra la Cipressa e il Poggio grande lavoro della Quick Step per la soluzione allo sprint (Boonen) o per un’azione solitaria (Bettini). Davanti, ci sono Franco Pellizotti e Yaroslav Popovych. I due approcciano la salita del Poggio, ma sono braccati dal gruppo che rinviene. Riparte Popovych. Il gruppo è numeroso per una corsa meno selettiva del solito (su 197 partenti concluderanno la corsa 160, con soli 37 ritiri). La Milram è interamente al servizio di Alessandro Petacchi, che ha un luogotenente di eccezione in Erik Zabel (37 anni), che ha vinto ben 4 edizioni del mondiale di primavera (e in due occasioni è giunto secondo).

Riccò e Gilbert infiammano il finale – Sul falsopiano, prima dell’ultimo tratto, Popovych viene ripreso e scatta Philippe Gilbert con Riccardo Riccò a ruota, che passa in testa a condurre. Gilbert (24 anni) e Riccò (23) fanno il vuoto alle loro spalle. In vetta all’erta conclusiva hanno 10” di vantaggio sul gruppo.

Zabel tira la volata, Petacchi esce ma si pianta, Freire ringrazia – Il vantaggio può essere sufficiente, ma Paolo Bettini in maglia iridata “traina” il gruppo all’inseguimento, dimezzando il margine in fondo alla discesa. All’imbocco dell’Aurelia (-2,3) la sorte dei due rampanti battistrada appare segnata. La Milram è presente, oltre che con Zabel e Petacchi, anche con Sacchi e Velo; la Quick Step è tutta per Boonen; c’è Robbie Mc Ewen e c’è quella volpe di Freire, rimasto nascosto nelle pieghe del gruppo. Ai -1,2 il sogno di Riccò e Gilbert svanisce. Petacchi è a ruota di Zabel, poi Freire, Boonen e Mc Ewen: il gotha della velocità. Sacchi, Velo, poi Zabel che pilota perfettamente lo spezzino. Il tedesco è l’ultimo uomo del treno Milram, Petacchi esce dalla scia ai 200 metri, ma si pianta subito e viene superato da Freire che va a vincere la sua seconda Sanremo battendo Allan Davis, Boonen e Mc Ewen. E Petacchi? Ottavo, alle spalle di Gabriele Balducci, primo degli italiani; Zabel finisce sesto.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.