di Ettore Ferrari

Primo acuto a Roubaix di Roger De Vlaeminck. È l’inizio della sequenza vincente del più grande interprete della storia del pavé.

Merckx a caccia del tris – Il “cannibale” in maglia iridata già prima dell’ingresso nella foresta di Arenberg va all’attacco con Janssen e Opdebeck. Ma è solo un’azione dimostrativa. Nella foresta si registrano parecchie cadute e forature, in una di queste è coinvolto anche Merckx, costretto ad un lungo inseguimento. La selezione avviene in modo naturale e in testa si forma un gruppo di una ventina di corridori.

La fuga di Van Malderghem – Attacco di Van Malderghem e Santy. Il primo fora, poi cade e sembra spacciato, invece con autorità recupera riprende il francese e lo stacca. Il gruppo inseguitore, attardato di un paio di minuti, comincia ad assottigliarsi. Perdono contatto Gimondi e Motta, insolita coppia in maglia Salvarani (i due sono sempre stati grandi rivali), che poi abbandonano.

De Vlaeminck dominante – Mancano 23 km e Willy Van Malderghem difende con i denti un capitale di 1’30”. Dietro, scalpita De Vlaeminck. Il “gitano” allunga sul pavé e la corsa propone in questo frangente il suo quadro più felice. In soli cinque chilometri, De Vlaeminck raggiunge il battistrada, lo pianta in asso e si invola agile e potente verso Roubaix. Alle sue spalle, si propone André Dierickx, brillante interprete delle classiche anni ’70 (un paio di vittorie alla Freccia Vallone, 1 al Campionato di Zurigo e tanti piazzamenti), ma RDV si rivela irraggiungibile: troppo forte e troppo bravo sul pavé. Roubaix e il suo velodromo accolgono il primo trionfo del grande campione fiammingo, che non ha ancora 25 anni. Secondo Dierickx a 1’57”, poi il britannico Barry Hoban a 2’13”, Willy Teirlinck a 2’34”, il generoso Van Malderghem a 2’36”; solo settimo Merckx a 2’39”, superato nello sprint di un gruppetto da Gustaaf Van Roosbroeck.

Ha inizio il ciclo vincente del “gitano” –  De Vlaeminck diverrà negli anni a seguire Monsieur Roubaix contando alla fine 4 successi (3 per distacco) e quattro secondi posti. Leggenda.

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.