di Ettore Ferrari

Era la gara perfetta, fino a pochi centimetri dalla linea del traguardo… Franco Ballerini doma l’Inferno del Nord, ma viene beffato da “nonno” Duclos Lassalle, astuto a far capire di essere “finito”.

Dominio GB-MG – Lo squadrone di matrice belga e italiana ha surclassato la concorrenza nelle classiche precedenti: Dwars door Belgie (1° Museeuw, 2° Ballerini); E3 Harelbeke (Cipollini); Giro delle Fiandre (Museeuw); Gand-Wevelgem (Cipollini). Una squadra di autentici fenomeni sul pavé e sui muri fiamminghi che sta letteralmente monopolizzando la campagna delle classiche del Nord. Per la classicissima del pavé tutti sono per Ballerini.

Arenberg spartiacque decisivo – Nella splendida cornice della foresta di Arenberg prende corpo l’azione decisiva. Sono in 13 ad involarsi, quattro sono della formazione diretta da Patrick Lefevere: Ballerini, Museeuw, Cipollini e W. Peeters. Sotto la spinta di Van Hooydonck, rientrano altri sette, trai quali Tchmil e L. Willems,  altri due luogotenenti di Ballerini, e il vincitore dell’edizione precedente, Gilbert Duclos Lassalle. Sono in 20 e sei sono della GB-MG.

Ballerini sgretola il gruppo e va via con Duclos al mozzo – Ai -30 davanti ci sono Herman Frison e Adrie Van der Poel. L’olandese, che corre col la Mercatone Uno, è sul viale del tramonto, ma ritrova su uno dei terreni a lui più congeniali una giornata da gigante: un primo attacco ai -45 con Van Itterbbeeck, quindi nuovamente in avanscoperta. Sul pavé di Cysoing, ballerini innesta il turbo e lascia la compagnia. Aggrappato con i denti e con la forza della disperazione gli resta il solo Duclos Lassalle (39 anni!). In un attimo i due piombano sui battistrada superandoli a doppia velocità. Animato dalla furia di Ballerini, il tandem vola sul pavé. dietro, si forma un quartetto reale: Olaf Ludwig (vincitore della Coppa del Mondo 1992), Edwig Van Hooydonck, Museeuw e ancora un inesauribile Van der Poel.

La corsa in mano a Ballerini, poi il velodromo ipnotizza il toscano – Ballerini non lesina energie e, nonostante il peso della fuga sia interamente sulle sue spalle, il margine sugli inseguitori aumenta metro dopo metro! È un crescendo fantastico: 10”, 44”, 55” 1’03”, 1’11”, 1’32”… fino a toccare 2’18”! L’azione del toscano è degna dei più grandi interpreti della corsa francese, ma commette l’errore di portarsi dietro il vecchio Duclos, sicuro di batterlo in volata. Il velodromo accoglie i due, il francese rimane a ruota, la velocità cala, all’ultima curva scatta Duclos Lassalle! Franco rimonta, colpo di reni dei due sulla linea. Ballerini alza il braccio, esulta alza entrambe le braccia pedala ancora sicuro di aver vinto, mentre scorrono le immagini del replay. Verdetto impietoso: Duclos è primo! Ballerini continua ad esultare, poi l’annuncio ufficiale dello speaker che raggela il toscano. La più grande amarezza della sua carriera.  

Di Ettore Ferrari

Sono nato a Catania il 14 aprile 1971. In redazione dicono sempre che sono troppo preciso, da qui il nomignolo "nessun capello fuori posto". Sono la "Memoria storica" del ciclismo.